La Cattedrale di S.Maria Assunta - Associazione Pro Loco Sermoneta

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La Cattedrale di Santa Maria Assunta

fu edificata nel V secolo d.C. sorse su un tempio pagano dedicato alla dea Cibele adibito al rito cristiano; da questo momento in poi la cattedrale subì diverse modifiche. Ci sono però diversi motivi che inducono a credere che la tesi di cui parla Pietro Pantanelli potrebbe essere soltanto un ipotesi, quali:
i templi pagani solitamente venivano edificati nella parte più alta di città e paesi; 'ara pagana trasformata in seguito in sedia vescovile, potrebbe essere stata introdotta nella chiesa dagli Annibaldi (famiglia dalle origini romane); leoni oggi posti vicino all'acqua santiera che molto probabilmente in origine decoravano il portale in realtà sono romanici e risalgono al 1200.
Nel primo documento (in cui si hanno notizie certe sulla chiesa) che risale al 1149 e che fu trascritto da Pietro Pantanelli, si parla di una ricostruzione integrale avvenuta circa nel 1169. Intorno alla prima metà del XII secolo, infatti, una guerra fra gli Annibaldi e Lando Da Ceccano, portò quest'ultimo fino a Sermoneta, dove dopo essere stato respinto sulla prima cinta muraria (porta degli Annibaldi), volse verso la Cattedrale e la rase al suolo. Alla ricostruzione voluta proprio dagli Annibaldi, probabilmente intervennero i maestri dell'ordine cistercense. All'interno della Cattedrale che oggi si presenta a tre navate con quattro cappelle per ogni lato, si evince, infatti, lo stile architettonico romanico e cistercense, costituito da:

mezze colonne adiacenti ai pilastri della navata centrale e del portico;pensili disposti lungo la navata minore destra, molto simili nelle forme a quelli dell'Abbazia di Fossanova presso Priverno; a sesto acuto e le volte a crociera.
Guardando la Cattedrale dall'esterno, il primo elemento che si ammira è il campanile, in stile romanico, in origine isolato dal corpo della chiesa. Il campanile, alto 24 metri, che oggi si sviluppa su quattro piani e presenta su ciascun lato finestre a bifore con colonnine romane, inizialmente era costituito da cinque piani, uno dei quali fu abbattuto da un fulmine. Nella lunetta sopra l'ingresso principale vi sono alcuni affreschi del 1422, di Pietro Coleberti di Priverno: “Cristo fra quattro angeli”, nella parte superiore; “La Vergine con Cristo Bambino e Santi” dove è raffigurato Cristo bambino mentre affida le chiavi della Chiesa Cristiana a San Pietro. Sulle prime due colonne all'ingresso della Cattedrale che oggi si presenta a tre navate con quattro cappelle per ogni lato, si possono ammirare due leoni stilofori del 1200 secolo che in origine decoravano il portale. Il dell'altare maggiore, decorato nella parte centrale da un arabesco mosaico fu realizzato, invece tra il XII ed il XIII secolo. Sull'altare maggiore con baldacchino e colonne tortili ortodosse mutuate dallo stile bizantino si ammira inoltre il ligneo, attribuito a Francesco Cavallini, che per la realizzazione della scultura fuse due indirizzi, quello naturalistico per quanto riguarda il corpo e le tensioni muscolari e quello barocco per quanto riguarda il panneggio e la perfezione del viso. Il scolpito con lo sguardo rivolto verso l'alto e una profonda ferita al centro del petto è sormontato dalla nota iscrizione «Gesù Nazareno Re dei Giudei (I.N.R.I.)».

Tra le cappelle dalle origini cronologiche differenti, quella che ancora oggi risulta la più ricca della cattedrale, per quel che riguarda il numero di opere e di affreschi conservati, è la prima sulla navata destra, quella della degli Angeli” o “De Marchis”. La cappella, che risale ai primi anni Novanta del XVI secolo, al tempo apparteneva alla famiglia Iannarello, era dedicata ai “Santi Giuseppe e Leonardo” e costituita solo dall'altare. Solo nel 1595, quando fu ceduta a Tullia de Marchis ed al nipote Stefano de Marchis, fu fatta erigere e consacrare intorno all'altare una vera e propria cappella. Nel ciclo di affreschi della parete breve, realizzato da Angelo Guerra d'Anagni e che risale al 1610 sono raffigurate diverse personalità importanti quale ad esempio Carlo Borromeo, Girolamoed il committente de Marchis,ma in particolare Giuseppeproprio perché inizialmente la cappella era dedicata al santo. Sull'altare si trova invece la pala che ancora oggi costituisce il simbolo di Sermoneta ossia “Madonna degli angeli” di Benozzo Gozzoli, opera databile intorno al 1457. Gli storici del tempo molto probabilmente legati alla tradizione, scrivono, infatti, che la pala fu commissionata dalla comunità di Sermoneta dopo lo scampato pericolo della peste del 1456 e del terremoto del 1457; la Vergine dunque molto probabilmente tiene, sulle ginocchia le torri, le fortezze e i campanili del paese. coro sorge dietro l'altare maggiore e fu edificato nel 1169 contemporaneamente alla cattedrale. Fu ricostruito nel 1606 per opera della famiglia Americi. Gli affreschi sono stati attribuiti a Bernardino Cesari anche se la differenza stilistica dei soggetti induce a credere che al coro lavorarono anche otto o nove collaboratori. Il ciclo decorativo raffigura scene della vita della Vergine, partendo dalla nascita fino al momento dell'Assunzione in cielo. Le storie minori sono distribuite sulle lunette mentre gli episodi di maggior rilievo che sono tre si trovano nella parete sinistra“La nascita della Vergine”, in quella centrale“Gli apostoli intorno al sepolcro vuoto di Maria” e in quella destra“Morte della Vergine”Sul soffitto è raffigurata invece “L'assunzione della Vergine”


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