Torre AcquaPuzza - Associazione Pro Loco Sermoneta

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TORRE ACQUA PUZZA

Con l’acquisto di Norma, Ninfa, Sermoneta e San Donato da parte dei Caetani, la torre non fu inclusa fra i domini di famiglia, forse perché Bonifacio VIII conosceva bene il carattere poco incline alla pace dei paesi limitrofi. Nel XV secolo la situazione passò in favore dei Caetani, infatti la guerra fra la famiglia Durazzo e d’Angiò permise al papa Giovanni XIII di affidare ai signori di Sermoneta la rocca dell’Acquapuzza, privilegio spiegabile per l’aderenza dei Caetani ai principi politici dei d’Angiò. La famiglia Caetani si trovò ad ostacolare l’arrivo di un re Ladislao, il quale sarebbe dovuto passare inevitabilmente per la Pedemontana, per raggiungere lo Stato Pontificio. Giacomo II Caetani, possessore della rocca, giurò che questa non sarebbe mai stata usata contro la Chiesa, e che nulla sarebbe cambiato riguardo al pedaggio, ma Ladislao giunse a Roma nel 1423 ed ordinò il sequestro della torre dei Caetani per affidarla a Paolo da Celano. Le numerose lotte che seguirono permisero alla Chiesa di riappropriarsi della torre, che tornò ai Caetani, dietro lauto pagamento avvenuto il 16 febbraio del 1426; la tennero fino al 1436, quando nello stesso anno, il cardinale Vitelleschi la espropriò per donarla ad Antonio di Giovanni Ciambariconi di Sezze e dopo il 1441 fu affidata ai velletrani.

Nel 1449 la torre andò ai Caetani per intercessione del cardinale Scarampo di Mezzara, che con una lettera a Niccolò V si fece restituire la rocca dai velletrani per affidarla momentaneamente a Lorenzo Cecchi, che fu nominato castellano, e successivamente, il 6 gennaio 1449 ad Onorato III Caetani, che ne prese possesso dopo aver toccato ed aver cavalcato il suolo. I paesi vicini protestarono vivamente, per cui il papa Niccolò dovette espropriare la rocca, intentando un processo contro Onorato che, dimostrando l’infondatezza delle accuse nei suoi confronti, la riprese. Ma nel 1457 una petizione di Sezze rivolta a Callisto III costrinse il papa ad allontanare nuovamente Onorato. La storia della torre prosegue fino al XVI secolo, quando, non avendo più notizie, si presume fosse stata abbandonata.



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